
PROVINCIA - “Andate in via Testore, in quel supermercato regalano i sacchetti di carta”, scrive una signora particolarmente infervorata. “Anche al discount di Ovada”, le fa eco un'altra. Sono i botta e risposta – perlopiù di rabbia ed indignazione – della pagina pubblica creata ad Alessandria “
Guerilla Bags, Noi che non vogliamo le buste per alimenti”, che conta già 462 membri, a pochi giorni dalla sua apertura, ovvero da quando si pagano i biosacchetti di frutta e verdura. “Me l'hanno fatto pagare anche in farmacia”, si lamenta un'altra alessandrina che pubblica lo scontrino 'incriminato'.
Già, perché attorno al polverone sul pagamento di 1-2 centesimi per ogni busta superleggera, anche in provincia di Alessandria si è scatenata la bagarre incrociata con disinformazione e qualche legenda social-metropolitana.
L’obiettivo di dare un valore al sacchetto, prima solo apparentemente gratuito, per indurre il consumatore ad un suo uso più consapevole non è piaciuto a centinaia di alessandrini che appena è entrata in vigore la nuova norma hanno riversato la loro indignazione sui social, facendo rimbalzare su pagine e gruppi le ormai famose arance prezzate una ad una, senza sacchetto.
Nelle stesse ore in cui il Governo si affrettava a precisare che il saccheto bio si può portare da casa ma solo se è vergine – toccherà poi ai cassieri controllare se conforme – sempre su Guerrilla Bags si dà conto di quanto costano in base ai negozi: da 1 cent fino ai 4 di una catena solo di ortofrutta.
“Al mercato di Novi sono normali, dal fruttivendolo pure”, commenta Mary. Per tutti la soluzione è la carta, o come fanno in Svizzera: la retina riutilizzabile che ti porti e riporti da casa.
La polemica nazional poolare ha preso inevitabilmente una piega politica: “La legge è dell'agosto 2017”, piega il senatore
Daniele Borioli, “Colpisce come non si comprenda che ogni passo avanti sul fronte ambientale e del riciclo produca benefici non solo per 'ecosistema e le persone, ma alla fine per la stessa saccoccia dei cittadini. Ciò ha un costo. Come le cinture di sicurezza, gli airbags, i caschi, ecc...”